“Il PNRR riserva alla missione Salute una cifra insufficiente a garantire la vera “svolta” che servirebbe per il nostro SSN, per il suo rilancio, soprattutto in vista di eventuali altri episodi pandemici che potranno verificarsi nei prossimi anni e che non dovranno più mettere in “pausa” le altre patologie com’è accaduto con il Covid. Le risorse destinate alla sanità passano da 15 MLD, cifra certificata dal Governo come già disponibile nella prima versione di Recovery Plan, a 19,7 MLD. Nessun raddoppio quindi, ma lo spostamento da una parte all’altra di risorse già presenti nella precedente versione del Recovery Plan e un’aggiunta di 4,7 MLD – dichiara Tonino Aceti Presidente di SALUTEQUITÀ, Associazione indipendente per la valutazione della qualità delle politiche per la salute, nel secondo Report dell’Associazione, dedicato al PNRR e appena pubblicato – I 19,7 miliardi restituiscono al Servizio Sanitario Pubblico solo la metà dei circa 40 miliardi di euro di mancati incrementi subiti dal fondo sanitario negli ultimi dieci anni per garantire il famoso equilibrio di finanza pubblica richiesto dalle diverse manovre che si sono succedute negli anni. Un rifinanziamento, in parte, di alcune voci fino a oggi sottostimate e lasciate alla spesa privata, non un investimento per un nuovo modello”.